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La pagina del comune di GRASSANO.

In collaborazione con il comune di GRASSANO, qualche informazioni sulla città :

Il sindaco Pietro CALCIANO è stato eletto con il sostenio del Ulivo, il 24/05/98.

Qui sotto Grassano e le sue attività visto dai giornali:

Comunicato stampa del sindaco sul Reddito Minimo

Gli assegni di povertà a BERNALDA e GRASSANO

Dossier loculi: mancano posti al cimitero

La nuova amministrazione: il consiglio, i proggetti...

Diversi: ferragosto...

Elezione comunale a GRASSANO I resultati del 24/05/98 .






COMUNE DI GRASSANO

COMUNICATO STAMPA

C' è Grassano tra i 42 comuni italiani che rientrano nel progetto di sperimentazione del Reddito Minimo.
Lunedi 3 agosto , il sindaco Pietro CALCIANO e l' assessore comunale alle Politiche Sociali, Maria Teresa DELL' ERBA, incontreranno a Roma il ministro per la Solidarietà Sociale, Livia TURCO, che illustrerà agli amministratori delle città coinvolte le modalità operative di questo proggetto che garantirà aiuti alle famiglie che presentano situazioni di forte disagio sociale. I nuclei familiari che saranno individuati allo scopo, potranno beneficiare, per due anni, di un mensile pari a 500/600 mila lire. Dovranno tuttavia aderire ai programmi di reinserimento nel mondo del lavoro che saranno predisposti dal comune stesso.

-- Siamo particolarmente felici dell' inserimento del nostro Comune tra quelli beneficiari del Minimo Vitale-sottolinea il sindaco di GRASSANO Pietro CALCIANO- Noi viviamo in modo drammatica la realtà occupazionale, come molti altri centri del Mezzogiorno. Un disagio segnalato fin dagli anni cinquanta con l' inchiesta sulla miseria, che ha avuto come punto di riferimento proprio la nostra communità. Il ruolo delle amministrazioni, in questo progetto di sperimentazione, è di primaria importanza. Ci adopereremo immediatamente, assolvendo nel migliore dei modi a questo impegno>>.
L' assessore comunale alle Politiche Sociali, Maria Teresa DELL' ERBA, sta seguendo da vicino le fasi di sviluppo del progetto per il Minimo Vitale.

-- La disocupazione qui da noi investe il 30% dei cittadini residenti, con inevitabili conseguenze sul piano sociale. Vi è poi l' invecchiamento della popolazione, che comporta problemi ai quali le famiglie non sono in grado di rispondere.
Poter rientrare nel piano di assistenza varato dal governo in favore dei cittadini indigenti, consentirà alle nostre famiglie svantaggiate di guardare in avanti con maggiore serenità".

GRASSANO, Li 31 luglio 1998.

IL SINDACO Pietro CALCIANO




Gli assegni di povertà a BERNALDA e GRASSANO

I due comuni inseriti nel programma di sperimentazione del Reddito minimo

Ci sono anche Bernalda e Grassano tra i 42 comuni italiani che rientrano nel programma di sperimentazione del Reddito minimo. Lo ha reso noto il Ministero per gli affari sociali, chiarendo gli obiettivi e le modalità operative di questo progetto che garantirà aiuti a 1.467 famiglie con situazioni di forte disagio economico. L' elenco dei centri prescelti dovrà comunque ottenere il parere della Conferenza Stato-Regioni.
Secondo le informazioni fornite dal ministro per la Solidarietà Sociale, Livia TURCO - che lunedi prossimo incontrera a Roma gli amministratori delle città interessate - quasi cinquanta mila nuclei familiari percepiranno per due anni, sei cento mila lire al mese. Dovranno pero aderire ai programmi predisposti dal dicastero ai fini della integrazione nel mondo del lavoro. Saranno i comuni a costruire degli appositi percorsi vincolanti. Cosi, ad esempio, il giovane con problemi di tossicodipendenza dovra accettare di entrare in centri di recupero, il disocupato a partecipare a corsi di formazione.
All' individuazione dei 42 comuni si è giunti attraverso una verifica della aree del territorio nazionale che presentano condizioni socio-economiche insufficienti. Tra le voci presi in esame, l' importo medio delle pensioni, il livello di istruzione, le unità lavorative, il tasso di disoccupazione. I dati hanno consentito di individuare tre fasce, rispettivamente al Nord, al Centro, al Sud, dove i tassi di povertà risultano essere più alti.
L' inserimento nella lista dei comuni che beneficieranno del minimo vitale, non può che sollecitare l' apprezzamento del sindaco di Grassano Pietro CALCIANO.
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La normativa che presiede alle integrazioni al redito per le famiglie in povertà stanzia, complessivamente, 300 milliardi sino al duemila. Si tratta, è bene sottolinearlo, di una sperimentazione, i cui risultati saranno presentati al parlamento.
L' assessore comunale alle Politiche Sociali, Maria Teresa DELL' ERBA, sta seguendo con il sindaco le fasi di avvio del progetto.
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Enzo FONTANAROSA

La Gazzetta del Mezzogiorno del 31/07/98.





Due comuni sperimenteranno il reddito minimo garantito
Ai più bisognosi andranno 500 mila lire al mese

I poveri di GRASSANO e BERNALDA


Sono 495 le famiglie bisognose di Grassano che potranno beneficiare del reddito minimo d' inserimento (RMI). Lo stabilisce il decreto della presidenza del Consiglio predisposto dal ministro per la Solidarieta Sociale, Livia Turco. 600 mila lire al mese per 2 anni per coloro che saranno inseriti, entro il 30 settembre, nel progetto di attuazzione della sperimentazione del RMI, che sarà presentato dal comune di Grassano al ministero per la Solidarietà Sociale.
Il centro dell' alta collina materana è stato " baciata dalla fortuna" insieme a BERNALDA grazie al suo alto indice di famiglie povere residenti. L' ha spuntata in fase di selezione, in virtù di tre indicatori che determinano la maggiore o minore povertà e cioè il numero medio di occupanti per stanza, la percentuale di famiglie con 5 o più componenti, il tasso di disoccupazione. La media ponderata di questi fattori, ha stabilito che Grassano è più povero degli altri paesi della Basilicata. I dati sono stati ricavati, in gran parte del ultimo censimento generale realizzato nel 1991.
Inaspettata e perciò maggiormente gradita la buona notizia é rapidamente diffusa. I disoccupati chiedono di conoscere i particolari del decreto per sapere se potranno entrare nella graduatoria di quello che, per molti anni apparteneva al libro dei sogni delle rivendicazioni, definito, allora salario minimo garantito.
Saranno avvantagiati, coloro che non hanno nessun reddito o che non supera 500 mila lire mensili. Tra questi, priorità alle persone che hanno a carico figli minori o con handicap gravi ed accertati. Il rischio di rimanere esclusi, in verità dovrebbe essere minimo, se si tiene conto che tutta la popolazione residente si aggira sulle 6000 unità, esiste una alta presenza di pensionati e che molti giovani, circa 200, hanno trovato lavoro, negli ultimi anni, alla FIAT di Melfi e nelle fabbriche dei salotti del materano.
Questà eviterà con ogni probabilità che si scateni una "lotta tra poveri" dagli effetti divastanti sul terreno delle relazioni sociali, cosi come é gia avvenuto nel passato ogni qualvolta "intervento pubblico o l' inniziativa privata" hanno creato profonde spaccature tra i fortunati e gli esclusi. Una difficoltà in meno anche per il Comune, che si dovrà dedicare esclusivamente alla predispozizione del proggetto attuativo nei tempi stabiliti ed alle severa verifica dei requisiti soggetivi per l' accesso al reddito. Per i disoccupati in età lavorativa sarà richiesta la disponibilità a frequentare corsi di formazione professionale.
La povertà dopo più di 40 anni ritorna di attualità a Grassano. Allora fu la miseria che spinse il governo a costituire una commissione parlamentare d' inchiesta che si limitò a fotografare una realtà di degrado molto simile a quella raccontata de Carlo Levi nel suo " Cristo si è fermato a Eboli".
Fortunatamente, negli ultimi trent' anni la situazione é decisamente migliorata. Le rimesse degli emigrati, la industrializzazione della Val Basento (adesso in crisi), lo sviluppo edilizio, le assunzioni notevoli nella pubblicà amministrazione, i contributi comunitari alle produzioni agricole cerealicole ed olearie, i fondi per la ricostruzzione post-terremoto, hanno rissolevato decisamente la condizione economica genegale.
Il prezzo pagato, però, é stato altissimo. L' emigrazione ha portato via centinaia di famiglie e dimezzato moltissime altre. Il conto del disagio lo pagano soppratuttto gli anziani, privi dei figli e di un adeguata assistenza socio-sanitaria costretti a sopravvivere con le pensioni sociali. Resta una fascia consistente di degrado dovuto alle disoccupazione. Molte famiglie vivono di piccoli lavori salutari, in alcuni casi emarginate, di fatto, dai ceti sociali benestanti.

Di Pino MAFARO