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A TERR NG'E' E NANN A' VOLN DA'
(LA TERRA C'E' E NON VOGLIONO DARCELA)
terza pagina

 

Buio in scena e luce solo in sala. Intanto il PAD è tra il pubblico e comincia ad urlare imprecazioni.

PAD.:














Questi strozzini, questo governo boia e comunista, ma che vuole da noi? Dobbiamo portare i braccianti a lavorare sulle nostre terre... e se io non voglio coltivare le mie terre? Io sono il padrone delle mie terre e non sarà certo un comunista ad impormi di coltivarle. Disgraziati, delinquenti, miserabili, scansafatiche.
(lentamente la scena si illumina ed entrano i contadini con le zappe)

Ma gli devo far vedere io chi sono... chi è il padrone.
Gliela farò vedere io cosa gli combinerò a quei quattro straccioni

(risale sul palco e, con movimenti plateali, tronfio, trascina al centro della scena un grosso contenitore di terra nel quale, voltate le spalle al pubblico, piscia)

Zappate! Zappate qua! Avanti zappate! Questa è la mia terra, qua dovete zappare!


I braccianti sono sbalorditi, schifati. Uno di essi è più contrariato di tutti.

CONT. 5:

Questa non è terra ma è merda!

PAD.:

E la merda dovete zappare!


Seguito

A TERR NG'E' E NANN A' VOLN DA'