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A TERR NG'E' E NANN A' VOLN DA'
(LA TERRA C'E' E NON VOGLIONO DARCELA)
seconda pagina

 


Buio per quattro o cinque secondi mentre si sentono urla di donne. Luce effetto notte: il PAD trascina con violenza una donna che urla... poi un'altra e un'altra ancora. Le donne imprecano, piangono, cercano di svincolarsi.
Poi di nuovo buio.

V. F. C. 1:

Cumbā, cumbā! Svegliati!

V. F. C. 2:

Chi č a quest'ora di notte?

(lentamente luce ma mai intensa mentre dalle quinte il PAD, a passi decisi ma lentissimi quasi mimando il passo d'oca, attraversa la scena per scendere tra il pubblico)

V. F. C. 1:

 

So' cumbarta Rocc! Domani mattina fatti trovare in mezzo alla piazza, dobbiamo andare a lavorare nelle terre di don Alfonz. Mo tutti i padroni sono obbligati a fare lavorare i braccianti sulle terre non coltivate.

V. F. C. 2:

Questa č una cosa buona, perché se le terre ci sono č un peccato non lavorarle.

V. F. C. 1: E' cosė!

V. F. C. 2:
Va bene, a domani.


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A TERR NG'E' E NANN A' VOLN DA'