Comunicato stampa di Sos Lucania

IL REGALO DI NATALE


Dopo i regali del centrosinistra (il mega inceneritore della famiglia Agnelli a Melfi, il petrolio, la cementificazione della costa ionica), ecco che Berlusconi offre alla nostra regione, come regalo di Natale, il deposito unico delle scorie nucleari. Tra tanti siti candidati sparsi per tutta la penisola, non avevamo dubbi che, alla fine, la scelta sarebbe caduta sulla Lucania, regione ideale per stoccare rifiuti (ora anche nucleari), realizzare discariche di ogni tipo, estrarre in modo selvaggio ed incontrollato petrolio, seppellire antiche spiagge sotto enormi colate di cemento; insomma, regione ideale, dove gli speculatori di ogni genere possono dare libero sfogo ai loro business.

Ma anche regione ideale come pozzo nero nazionale, come discarica di tutto ciò che nessun\'altra regione accetterebbe. Lo stato italiano ha scelto la Lucania come sua pattumiera, per smaltire o stoccare, lontano da sguardi indiscreti, le scorie delle produzioni industriali del Nord ed i residui non degradabili delle proprie colpe verso questa regione e verso il Sud.

La frottola secondo cui il sito individuato per lo stoccaggio delle scorie nucleari sarebbe il migliore d\'Italia, in termini di composizione geologica del sottosuolo e, quindi, di sicurezza, non è
nuova, l\'abbiamo già sentita a proposito dell'estrazione petrolifera (quando ci hanno fatto credere che solo in Basilicata si poteva estrarre greggio in quelle qualità e quantità).

La verità è che il sito è il migliore solo per il torpore sociale e civile che pervade noi Lucani; è il migliore perché la popolazione ha dato prova di essere facilmente controllabile da una classe politica a sua volta asservita alle logiche dell' appartenenza partitica.

La decisione presa dal governo è inaccettabile per quello che rappresenta e per il metodo adottato.

La localizzazione Scanzano del sito rappresenta l\'ennesimo grave oltraggio al territorio ed alle prospettive di sviluppo di un' area interessata da una forte conflittualità ma che ha, indiscutibilmente, vocazione turistica ed agricola.

E' inaccettabile l\'imposizione di una decisione non discussa, non partecipata, calata dall'alto e che non trova alcuna plausibile spiegazione se non nell'amara constatazione che la Basilicata, per
questo governo, è la regione politicamente più sacrificabile. Certamente più della Sardegna che, qualche giorno fa, era stata graziata dallo stesso Berlusconi. Questa volta e, forse, per la prima volta, il fronte del "no" è vasto
e, ci auguriamo, compatto. Partiti e rappresentanti delle istituzioni di ogni orientamento politico, questa volta hanno deciso di essere prima di tutto lucani e di opporsi al provvedimento del governo.

Speriamo che tutto ciò si traduca non soltanto in una grande lotta per liberare il territorio dalle scorie nucleari ma anche in una occasione di cescita della coscienza di popolo dei Lucani che, a prescindere da chi governa, devono recuperare altri pezzi importanti della loro terra.

Alfonso Fragomeni
www.soslucania.org