Da tempo sedici comuni (Accettura, Albano di Lucania, Calciano, Campomaggiore, Castelmezzano, Garaguso, Grassano, Grottole, Irsina, Oliveto Lucano, Pietrapertosa, Salandra, S. Chirico Nuovo, S. Mauro Forte, Tolve, Tricarico) vogliono attuare l'idea del Medio Basento, cercando elementi di omogeneità per realizzare programmi di sviluppo e di assetto del territorio, a lungo trascurati dagli organi istituzionali provinciali e regionali.
Al contrario di quanto si è verificato concretamente in regioni come Emilia Romagna, Toscana e Veneto. L'idea è stata intrapresa dall'associazione 'Un villaggio per il Medio Basento' guidata da don Angelo Auletta e Rodolfo Gasbarro, per dare una precisa identità a questo territorio. L'occasione è fornita dai finanziamenti di 'Agenda 2000', dai fondi strutturali Leader 3 e Prust, provenienti dalla comunità europea e da spendere nei prossimi sei anni.
E' una strada lunga e tortuosa, secondo don Angelo Auletta, per indurre ad una progettualità, per dare corso all'azione che metta fine alla crisi territoriale con una rete di sviluppo che possa concretizzare i valori inespressi dei centri della montagna materana. I momenti d'incontro si susseguono da tempo. Dopo il redente convegno di Garaguso scalo, c'è stato l'incontro di Tricarico senza grandi scossoni. Martedi 20, altro appuntamento ad Oliveto Lucano per spingere i comuni ad un’ assidua presenza e ad una strategia di progettualità consortile, superando quelle lacerazioni che allontanano ogni possibilità di dialogo. Il viatico e lo sviluppo dei nostri comuni provengono dall'Europa e l’ occasione non deve essere fatta svanire. Già in passato altre possibilità di sviluppo non sono state concretizzate, mancando l'autodeterminazione e il sostegno politico.
Allo scalo di Garaguso anche il treno passa veloce senza fermarsi lasciando desolazione e tristezza, che inducono e impongono emigrazione nei luoghi dove lo sviluppo produce lavoro ed occupazione. Bisogna fermare quel treno.
Giuseppe PONTILLO