Si ritorna a parlare prepotentemente di Maria MARCHETTA.
A 27 anni dalla sua morte le testimonianze della sua vita riecheggiano. Si è parlato in vari convegni e nella recente presentazione di un suo profilo biografico a cura di don Michele Celiberti, sacerdote della Famiglia dei Discepoli.
Perchè, a distanza di anni la sua vita desta sempre più stupore ed ammirazione: vissuta nel silenzio, nella sofferenza, nel sorriso e nel segno della sua croce. Si parla soppratutto di un suo diario spirituale, di cui esiste soltanto la prima pagina datata 18 marzo 1966: "Mio Dio aiutami perche mi sento perplessa a scrivere quasi per dovere questi appunti".
Per oltre 14 anni ha vissuto il suo dramma fisico contratto improvvisamente ancora giovinetta. Dopo i primi momenti di ribellione della sua situazione irreversibile, si lancia nelle braccia di Cristo.
Anche perche del santuario di Lourdes riporta la rassegnazione maturata dal dolore e dalla fede. Da questo momento vive la sofferenza nella gioia senza fare un drama della dura prova.
"Mio Dio, il mio cuore è colmo d' infinita riconoscenza - è la tua preghiera - per avermi fatto capire la necessità e la bellezza della sofferenza".
Cosi diviene maestra e modello per tutti, esempio di pazienza e di fede. Aveva la capacità di incontrare gli altri sul terreno della loro difficoltà, gioie e prospettive, stornando l' attenzione da sè e respingendo ogni idea di eccezionalità del suo destino. Il suo letto divenne ben presto un altare intorno al quale tante persone avrebbero pregato, cantato, trovato conforto e soluzione ai propri problemi. Lo sguardo sempre sorridente, è stato sollièvo di quanti l' hanno visitata.
Ora esistono testimonianze per un processo di beatificazione. Cosi, ai 598 beati proclamati della chiesa potrebbe aggiungersi presto il nome di Maria MARCHETTA.
Giuseppe PONTILLO