IL MIO PAESE

Proprio in questo momento

io ricordo un paese lontano,

e vicino già lo sento,

il mio paese: Grassano.

 

Il luogo in cui son nato,

dolce mio paese,

dove si faceva il mercato

due volte al mese.

 

Delle case scalcinate,

altre nuove, a più piani,

alcune strade asfaltate,

e piazze: ritrovi degli anziani.

 

E poi la nostra dimora

che spesso fu modificata,

la nostra casa, che ora

e’ come se fosse abbandonata.

 

Oh potessi tornare là

e i vecchi amici rivedere,

quelli della mia età

che incontravo tutte le sere.

 

Ma forse anche loro

sono andati lontano

per cercare un lavoro,

saranno poi a Grassano?

 

Sedevano all’ombra coi vicini

gli anziani, a chiacchierare,

mentre noi bambini

si era soliti giocare.

 

Io a volte leggevo fumetti

seduto fuori, sulle scale,

o acchiappavo insetti:

api, farfalle, cicale,

 

e così passavo i miei giorni.

Altre volte solo, o con amici,

passeggiavo nei dintorni,

e con sì poco noi s’era felici.

 

Erano giorni quelli

pieni di felicità,

i giorni miei più’ belli,

quelli della mia verde età’.

 

Ma la sera del due maggio

mille-novecento-sessanta-sette

per un lungo viaggio

partire si dovette.

 

Lasciammo il paese

con le valigie in mano,

viaggiammo per circa un mese,

andammo tanto lontano.

 

Ora siamo in terra straniera,

siamo muti e sordi

e la nostra vita intera

è fatta solo di ricordi.

 

Com’è triste la vita,

amato paese mio,

in questa terra romita

che non è mio luogo natio.

 

Tu alla mia mente

tante volte ritorni,

così mi sei presente

in tutti i miei giorni.

 

Caro paese mio,

non ti ho dimenticato

come tanti, no, non io,

io t’ho sempre ricordato.

 

 

VERSO L’ITALIA SULLA GALILEO

(21 marzo 1976)

 

Navigare in mezzo all’oceano

immersi nel blu dell’acqua e del cielo,

mentre nuove amicizie si creano

e già noi due si esce dal gelo

 

creato da questo nuovo ambiente.

Cullati dal vento e dalle onde

vien bello dormire, però si sente

un grande rumore che ci confonde.

 

La nostra patria è ancora lontana,

ci vuole un mese e qualche giorno,

e finalmente faremo ritorno.

 

Aria di casa nostra, aria sana,

rondini nel cielo, e non gabbiani

vorremmo, ma siamo ancora lontani.

 

(Nicola Mazzei)