OLIVER STUART


IL DISSESTO IDROGEOLOGICO DELLA BASILICATA
E LE FRANE DI GRASSANO


INDICE

Il dissesto idrogeologico della Basilicata e le frane di Grassano.
Introduzione
I rischi ambientali.

IL DISSESTO IDROGEOLOGICO IN BASILICATA:
Il modello regionale.
Le cause.

LE FRANE DI GRASSANO:
Le frane a Grassano.
La storia delle frane a Grassano.
Gestire le frane a Grassano.

POSSIBILI SOLUZIONI:
Soluzioni politiche
Una scelta difficile.

Ringraziamenti.







Il dissesto idrogeologico della Basilicata e le frane di Grassano.


Questo saggio si basa sulle conclusioni della mia tesi di ricerca, presentata alla London School of Economics (Università di Londra) nel 1993. In esso si analizzano i rischi ambientali causati dal dissesto idrogeologico prendendo in esame il problema nell'ambito della Basilicata e la sua particolare manifestazione avutasi nelle frane che hanno interessato la cittadina di Grassano.
La ricerca inizia con un'introduzione preliminare sulla natura dei rischi ambientali, successivamente esamina il problema del dissesto in Basilicata e l'intensità dei modelli di frane regionali passate e presenti spiegandoli come il risultato dell'interazione dinamica di fattori fisici e sociali.
Quindi passa ad un esame delle frane di Grassano, analizza i fattori fisici e sociali che hanno provocato i vari tipi di eventi franosi passati e presenti, individua le diverse tipologie di frane che questi fattori hanno generato e le ragioni dell'aumentata sensibilità a questo fenomeno che ha condotto all'attuale reazione nei suoi confronti.
Il saggio termina con una riflessione sulle possibili strategie utilizzabili per affrontare il problema del dissesto idrogeologico.


INTRODUZIONE


I rischi ambientali, come quello del dissesto idrogeologico, sono un indicatore molto importante e costoso della vulnerabilità del genere umano alle alterazioni dell'ambiente.
Infatti il dissesto idrogeologico provoca un danno rilevante, sebbene sottovalutato, in tutto il mondo e sta minacciando particolarmente l'area mediterranea, basti pensare che per questo motivo circa 400 km2 di terreni sono abbandonati in Italia ogni anno .
Un fenomeno che interessa particolarmente la Basilicata, descritta come "la più trascurata regione del Sud Italia", dove il problema del dissesto non si manifesta solo nei pendii collinari degradati e nelle valli strozzate, tipiche di molte aree erose, ma é particolarmente comune nel fenomeno franoso.
Il dissesto idrogeologico ed il fenomeno franoso, ad esso associato, é così forte nella regione che il suo studio presenta sia un interesse accademico sia un importanza pratica significativa.


I rischi Ambientali.

Il termine "rischio ambientale" é usato per descrivere una minaccia posta all'umanità dai mutamenti dell'ambiente. La sfida presentata all'uomo da tali rischi, negli ultimi decenni, é stata esaminata sotto due importanti prospettive che riflettono un diverso approccio all'ambiente: il comportamentismo e lo strutturalismo.
I comportamentisti sostengono che il coinvolgimento umano nella modificazione dell'ambiente potrebbe, in certi casi, aumentare i rischi ambientali ma generalmente agisce per mitigarne gli effetti negativi.
Al contrario, gli strutturalisti hanno suggerito che l'organizzazione sociale é un importante fattore di rischio e che é necessaria un'organizzazione sociale più razionale per contribuire a ridurlo. Infatti, anche se il dissesto idrogeologico e le frane di cui si occupa questo saggio sono processi fisici, l'antichità dello sviluppo umano in Italia é tale che il paesaggio, in regioni come la Basilicata, é stato modificato profondamente dall'uomo per parecchie migliaia di anni.
Ma se la ricerca comportamentista si concentra sulle cause geofisiche del dissesto, per favorirne la previsione e la soppressione attraverso l'applicazione della tecnologia, gli strutturalisti, invece, ricercano le cause profonde del problema sostenendo che esso é strettamente legato alle strutture sociali locali, quindi la tecnologia può essere solo un palliativo, mentre una soluzione reale può arrivare solamente da un radicale cambiamento sociale.


IL DISSESTO IDROGEOLOGICO IN BASILICATA


Il Modello Regionale

Il dissesto idrogeologico é particolarmente diffuso in Basilicata dove colpisce la maggior parte del territorio regionale, secondo Alberghina ed altri colpisce il 18,4% del territorio regionale, mentre al più grave problema delle frane é interessato un'ulteriore 2,6% del territorio lucano. Ma il problema si sta aggravando, poiché se nel 1904 il 66% dei paesi della regione furono schedati per un consolidamento anti frana, nel 1986 questa cifra é salita all'81% .


Le Cause

Il dissesto idrogeologico lucano é la diretta conseguenza della complessa interazione di vari fattori fisici e ambientali operanti nella regione. Infatti questa regione, a causa della natura del suo ambiente fisico, é estremamente sensibile all'instabilità del pendio e possiede un alto livello "normale" di frane concentrate principalmente nell'altopiano della Fossa Bradanica.
Tuttavia il fenomeno franoso é favorito dalla presenza di un rilievo prevalentemente scosceso, da una geologia che mostra un modello litologico fragile, da terreni degradati con molte debolezze nella struttura geologica, da un intensa attività tettonica e neotettonica associata ad un'attiva sismicità e da un clima mediterraneo caratterizzato da estati secche ed inverni piovosi.
Inoltre lo stesso territorio, già ampiamente instabile, é stato profondamente modificato dall'attività umana nel corso dei secoli passati e la misura di questo cambiamento é così evidente che i fattori fisici non possono essere analizzati adeguatamente se separati da quelli sociali, con i quali si sono sviluppati.
Una caratteristica della maggior parte dei cambiamenti ambientali provocati dall'uomo é che hanno aumentato il dissesto idrogeologico lucano.
Tra questi cambiamenti in negativo vi é la deforestazione estensiva, che fu particolarmente praticata nel corso del diciannovesimo secolo, quando all'agricoltura fu chiesto di sostenere una popolazione cresciuta nel numero e nei consumi.
A questo va aggiunto che l'impoverimento dei contadini, iniziato prima dell'introduzione del capitalismo agricolo e da questo notevolmente accelerato, ha provocato un aumento della pressione nella lavorazione della terra, in particolare su quella che era la terra ecologicamente più vulnerabile; mentre il recente sviluppo urbano, associato alla modernizzazione, ha contribuito ad accentuare il dissesto.
Contro questo fenomeno, nel corso dei secoli passati, sono stati realizzati un certo numero di progetti diretti soprattutto a bonificare il terreno ed a prevenire il dissesto idrogeologico. Ma questi interventi, in genere, sono stati scarsamente efficaci, sia a causa di un'amministrazione spesso limitata e corrotta, sia per l'applicazione di una tecnologia in molti casi inappropriata.


LE FRANE DI GRASSANO


Le frane a Grassano

Grassano é uno dei tanti paesi della Basilicata colpiti dal dissesto idrogeologico e dove il fenomeno franoso registrato ha subito un notevole peggioramento durante il XX secolo, conseguentemente presenta un alto numero di frane urbane che devono essere considerate un serio pericolo per l'abitato, come é possibile apprendere da varie fonti.
Come la maggior parte dei comuni lucani é soggetto a varie frane a causa della natura del suo ambiente fisico, tra queste la più importante é la paleofrana che giace sotto il centro del paese, le cui parti caratteristiche sembrano essersi mosse ripetutamente durante il ventesimo secolo.
Ma la vulnerabilità del paese é aggravata da altri fattori quali: la scarsità di vegetazione, determinata dal clima semiarido; dall'essere situato su una collina avente un irto pendio con una litologia debole, essendo costituito da un conglomerato di argilla, sabbia e depositi franosi; dall'essere stato interessato, nel corso di questo secolo, da alcuni violenti terremoti, notevoli quelli del 1930 e del 1980.
Inoltre, anche se l'abitato non esiste che da un migliaio di anni, durante questo periodo i suoi abitanti hanno provocato un significativo cambiamento nel territorio circostante.
Infatti, se il regime medioevale di coltivazione si dimostrò relativamente positivo in termini ambientali, in seguito, con l'introduzione del capitalismo agricolo, si ebbe uno sfruttamento della terra sempre più intenso. Di conseguenza alla fine del diciannovesimo secolo si verificò una crescente deforestazione estensiva ed una continua pressione sulla terra, causata dello sviluppo agricolo; mentre, alla fine del XX secolo, la rapida espansione dell'abitato, anche se avvenuta su un terreno con una limitata sensibilità alle frane, ha provocato un significativo aumento dell'erosione dei canali di scolo posti intorno al paese a causa dell'elevato drenaggio provocato dalla combinazione dell'opera di costruzione dell'uomo con il crescente consumo di acqua.


La Storia delle Frane a Grassano

L'esteso degrado ambientale, sperimentato a Grassano prima del ventesimo secolo, ha provocato problemi di drenaggio ed un certo numero di frane .
Di conseguenza questo territorio, considerato precedentemente una località fertile, a partire dal diciannovesimo secolo cambiò radicalmente. Infatti, nel 1812, era descritto come: "molto ristretto, sterile, e niente corrispondente al numero degli abitanti" e con un certo numero di "luoghi frattosi".
Già nel 1888 una frana, verificatasi nel territorio comunale, provocò un grave disastro ferroviario, ma i primi casi documentati di frane vicino all'abitato si ebbero solo nel 1895 .
Altre frane minori colpirono il paese in Via Cinti nel 1902 , in via San Sofia nel 1903 , in via Chiesa nel 1922 , ed in Corso Umberto I° nel 1928 .
Ma solo dagli anni '50 Grassano é stata interessata da due gravi frane, quelle del Rione Calvario e del cimitero. Queste si verificarono dopo vari preavvisi iniziali che segnalavano l'instabilità di tali aree. I resoconti contemporanei sulla frana del Calvario, del 1956 , e del cimitero, del 1976 , dimostrano come questi fatti furono senza precedenti per i danni arrecati.
É evidente che se agli inizi del ventesimo secolo esisteva già un problema di frane urbane a Grassano, tuttavia il rischio era meno grave di quello che é diventato negli ultimi 50 anni.


Gestire le Frane a Grassano

Nel corso di questo secolo vi é stato un incremento del timore di frane a Grassano, per questo motivo é stata prestata una maggiore attenzione al problema.
Questa paura é scaturita dall'intenso dibattito sviluppatosi all'interno della comunità, il quale ha determinato l'acquisizione di una maggiore consapevolezza del problema ed una migliore gestione di tale rischio, grazie anche ad una maggiore sensibilità verso i problemi ambientali.
Le istituzioni statali hanno cercato di controllare il fenomeno franoso, ma senza andare oltre un successo limitato, anzi hanno peggiorato la percezione del problema dal momento che le somme stanziate hanno portato ad ulteriori ricerche, le quali hanno messo in luce l'esistenza di altre frane.
Perciò, se prima degli anni '70 le frane non erano riconosciute come una seria minaccia per il paese ed invece erano considerate di minore gravità ed estremamente rare a partire dagli anni '70, dopo il verificarsi di alcune gravi frane ed in seguito ad un'accurata ricerca geologica sul paese iniziata nel 1981, è aumentata la consapevolezza della vulnerabilità dell'abitato a tale rischio.
Tanto che nel 1980 il consiglio comunale sostenne che, negli anni precedenti, "poco niente é stato fatto per contenere i movimenti di massa, nulla per prevenirli".
Nello stesso tempo i soldi che incominciarono ad essere disponibili per il consolidamento hanno fornito i mezzi necessari per ridurre questa vulnerabilità. Infatti il primo rapporto degli esperti Cotecchia, Del Prete, e Puglisi suggeriva che con 15 o 16 miliardi (41-44 miliardi secondo i prezzi del 1995) Grassano poteva essere resa sicura dal rischio delle frane al 70-75% .
Sin dagli anni '70 il sistema politico locale ha incoraggiato un ampio consolidamento del paese contro le frane che dovrebbe continuare anche nel futuro, a causa della grande attenzione rivolta a tale problema. Tuttavia accogliere fondi statali ha significato accettare indebitamenti politici verso il governo centrale ed ha consentito una gestione d'emergenza che, sebbene di scarsa efficacia in termini di lotta all'instabilità del pendio, ha avuto successo nel mantenere la credibilità della classe politica dominante (di allora N.d.R.) e nella burocrazia ad essa collegata, esperienza comune anche ad altre realtà.
A Grassano questo modo di procedere é così forte che anche l'opposizione politica é stata incapace di mettere in discussione l'approccio dei partiti dominanti a questi problemi, ed ha agito semplicemente per suggerire modi più efficaci per continuare l'attuale politica. A tale proposito si veda il manifesto del PSDI del 1984 come il più evidente di tanti esempi del genere.


POSSIBILI SOLUZIONI


La società contemporanea ha dimostrato di essere sempre più sensibile ai rischi ambientali e sempre più intollerante nei loro confronti.

Questa generale inclinazione a fuggire dal rischio ha provocato un desiderio disperato di soluzione dei problemi derivanti dal dissesto idrogeologico e dalle frane. Un'aspirazione che continua ad essere insoddisfatta dal momento che le persone non possono essere liberate dall'ambiente circostante di cui sono irrevocabilmente una parte essenziale.
Tuttavia le grosse somme spese per il consolidamento del fenomeno franoso, in Basilicata ed a Grassano, stanno affrontando il problema anche se non possono risolverlo, poiché i progetti realizzati sono stati guidati dagli stessi interessi sociali che hanno contribuito ad aggravare questa situazione.
Infatti questi progetti, quando sono stati eseguiti, hanno contribuito a rafforzare il potere della classe dirigente, di conseguenza il dissesto idrogeologico e le frane devono continuare ad essere un serio rischio in Basilicata e a Grassano sino a quando le attuali relazioni sociali ed economiche non muteranno. Gli strumenti utilizzabili per cambiare il rapporto tra popolazione locale e ambiente sono limitati anche a causa della struttura fisica e sociale della regione.
Perciò un reale cambiamento é difficile da conseguire, anche perché occorrerebbe un cambiamento radicale nelle strutture politico-economiche della regione; le stesse che nel passato, con la loro azione, hanno provocato l'alterazione dell'ambiente e che oggi, con la loro inerzia, impediscono la soluzione di tali problemi.
É evidente che, data la forza degli interessi esistenti, il vero cambiamento sociale, necessario per una reale soluzione del dissesto, si realizzerà probabilmente a lungo termine, nonostante i recenti cambiamenti avvenuti nella situazione politica italiana.


Soluzioni Politiche

Non é facile prevedere in che modo si possa giungere ad una soluzione delle problematiche ambientali.
Un interessante risposta fu fornita dal Sandbach attraverso l'enunciazione di tre diversi approcci a questi problemi basati sui principi dell'ideologia conservatorista, liberista e socialista.
Invero ogni approccio potrebbe fornire una "soluzione" che non é ottimale ma che risulta convincente all'interno del proprio imperativo ideologico.
Infatti il metodo conservatore é basato sulla convinzione che la crisi ambientale é inevitabile, quindi l'unica risposta efficace alle tensioni sociali scaturite dalla crisi é la loro soppressione attraverso l'autoritarismo.
Invece l'approccio liberale punta al miglioramento della tecnologia al fine di permettere alla società di sfuggire alle conseguenze della crisi ambientale.
Infine la soluzione socialista é diretta a ridurre l'inefficienza sociale per prevenire la crisi alla fonte.
Nel contesto italiano la soluzione conservatrice non é impossibile, dal momento che la storia politica del ventesimo secolo ha ripetutamente mostrato come il sistema politico italiano tenda a cadere nell'autoritarismo nei momenti di crisi.
Una soluzione autoritarista non esclude un deciso intervento tecnologico sulle frane (come non lo si impedì in epoca fascista) ma la repressione politica ostacolerebbe, forse a tempo indeterminato, i cambiamenti sociali necessari per una soluzione duratura del dissesto idrogeologico.
La soluzione liberale-tecnocratica é stata ampiamente utilizzata per risolvere il problema idrogeologico già dal dopoguerra e sembra che lo sarà anche per il futuro.
Tuttavia la tecnologia non offre una definitiva soluzione al problema, infatti, anche se é in grado di ridurre i danni provocati dal dissesto, non può controllarli completamente di conseguenza non può eliminare il rischio che queste situazioni comportano.
Invece l'instaurazione di un approccio socialista all'ambiente comporterebbe un cambiamento radicale della concezione contemporanea del rapporto uomo-ambiente.
Ma la realizzazione di una società simile non richiede solo una risposta economica ma anche una risposta ambientalista. Infatti il socialismo in economia ha mostrato di essere in grado di ridurre gli antagonismi di classe, ma non quelli ambientali.
Al contrario l'ambientalismo occidentale, che potrebbe ridurre gli antagonismi ambientali, non rivolge la necessaria attenzione all'eliminazione dei rapporti economici responsabili dei danni all'ambiente.


Una Scelta Difficile

La scelta della strategia, contro il dissesto idrogeologico deve essere, come suggerisce il lavoro di Blowers, il risultato dell'azione politica locale nei limiti delle competenze territoriali .
Da parte mia concludo questa ricerca sottolineando come, essendo il dissesto idrogeologico derivato da vari fattori sociali ed ambientali, la risposta più adeguata al problema (sebbene non sia la sola) é quella di tipo socialista.
Tuttavia, anche se fosse applicata quest'ultima soluzione il dissesto continuerebbe a rappresentare un serio rischio. Infatti, l'applicazione di una metodologia socialista, non elimina i disagi dati dal rischio ambientale alla popolazione locale. Invece é necessario un nuovo "equilibrio di tolleranza" in cui il dissesto idrogeologico deve essere riconosciuto come un pericolo "quotidiano" derivato dalla natura del territorio e dalla stessa società lucana.
Questo rende necessario riconoscere che i problemi provocati dal dissesto (compresi quelli di Grassano) possono essere risolti solamente accettandoli come inevitabili, abbandonando vecchie convinzioni ed eventualmente anche gli antichi centri abitati.



Ringraziamenti a:

Si ringrazia il Learning Resources Centre del Saint Mary's University College (University of Surrey) per l'impaginazione, il Dott. Leonardo Pontillo, il Direttore del C.S.E.C di Tricarico e i suoi collaboratori ed il Responsabile della Biblioteca Comunale di Grassano.





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S. Oliver, Society and Environmental Hazards: Landsliding in Basilicata (Italy) with Specific Reference to Grassano, Tesi di Master of Philosophy, Dattiloscritto, London School of Economics, Università di Londra, 1993.

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Alberghina e altri, Il dissesto idrogeologico della Basilicata, op. cit..

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Archivio di Stato di Matera, Genio Civile, I, 395, Perizia urgente per abbattimento di massa pericolante sotto il vico III Chiesa e d'irrobustimento della balza rocciosa.

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Partito Socialista Democratico Italiano, Sezione di Grassano, Per il progresso di Grassano i Socialdemocratici vogliono operare così, Volantino elettorale, 1984. Dove leggiamo a pagina 3 che: "Il primo atto, (...), sarà quello di incaricare professionisti che abbiano competenza ed obiettività, per redigere in tempi brevi la variante al Piano Regolatore Generale". Perché quali altri tipi di professionisti esistono?

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F. Sandbach, Environnment, Ideology and Policy, Oxford, 1980. Vedi anche il recente sommario di: R. J. Johnston, Nature, State and Economy: a Political Economy of the Environment, Chichester, 1996.

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