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A TERR NG'E' E NANN A' VOLN DA'
(LA TERRA C'E' E NON VOGLIONO DARCELA)
tredicesima pagina


Riprende la musica assordante, l'occhio di bue si spegne e parte una luce bianca intermittente. Veloce POL/PAD si schiera accanto agli altri poliziotti e tutti insieme mimano una carica durante la quale i contadini si muovono contorcendosi e urlando lamenti, simulano disperazione e dolore fisico. S'ode uno sparo. Luce bianca fissa. Tutti immobili mentre due contadini accompagnano la caduta rallentata di un terzo sul telone di plastica. Il contadino caduto spiaccica sul telone una vernice rossa che ha tra le mani. Tutti gli altri contadini hanno il volto atterrito; afferrano due lembi del telone e lo alzano dal pavimento in modo che il contadino morto scorra su di esso lasciando scie di sangue con le mani. Parte la canzone "L'avola". Il telone è ora illuminato anche da un occhio di bue per far risaltare il sangue. La scena è lentissima e plastica, ci sono anche dei momenti di assoluto immobilismo. Anche i poliziotti, lentamente recuperano i vestiti e riprendono le sembianze di MED, PAD, PRE e SIND. I contadini, sollevando il più possibile il telone, escono dal fondo della scena. Si spegne l'occhio di bue.

PAD.:

(Appena finisce di vestirsi e la musica va sfumando)
La nostra parte l'abbiamo fatta. Anche la polizia ha fatto il suo dovere!


SIND.:

Possiamo essere soddisfatti di come vanno le cose. Non è vero?


MED.:

Non ancora signor sindaco. Più duri, più duri. Ora tocca ai tribunali, ai magistrati dare l'ultimo segno che siamo dalla parte della ragione.

PRE.:

Fino a quando i peccatori, quelli che trascinano i poveri inconsapevoli e sprovveduti, fino a quando i capi, i demoni sobillatori saranno tra noi, non si può sapere, figlioli quello che accadrà:

PAD.:

La Galera, la galera ci vuole!



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