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Commedia teatrale “fratelli di latte”
PREFAZIONE

La commedia teatrale “fratelli di latte” racconta le vicissitudini quotidiane di una famiglia contadina nella Grassano degli anni 40’ ma in generale di una qualsiasi altra famiglia lucana con le sue gioie e i suoi dolori.
In un “lammione” , tipica casa grassanese, si intrecciano le storie dei protagonisti : dal saggio nonno, che tutto il giorno intorno al braciere, interpreta i drammi e le gioie della famiglia in chiave ironica al vicinato che rappresenta, secondo i canoni dell’epoca quasi “ un’associazione di volontariato”, sempre pronto a intervenire per far festa o per aiutare nel momento del bisogno. Una famiglia allargata, com’era a quei tempi, pronta a condividere “il bello e il brutto” così come accade quando la vicina comare Antonella a causa di uno spavento in campagna perde il latte e non può più allattare il suo ultimo figlio così chiede alla vicina di farlo al posto suo. Un aiuto che per i nostri tempi potrebbe sembrare assurdo ma che allora avveniva spesso e in maniera naturale; e tra i due bambini allattati dalla stessa madre si creava un legame naturale che rimaneva alla base di un solido rapporto di affetto e di rispetto tra le famiglie.
Nella vita della famiglia , in cui apparentemente a dominare è il padre-padrone ma in realtà chi manda avanti la famiglia e si occupa dell’educazione dei figli è la madre, si inserisce prepotentemente il dramma dell’emigrazione che si materializza con la partenza di uno dei figli. A trionfare alla fine saranno: il saldo legame familiare che tiene uniti vicini e lontani e l’attaccamento alla la terra natìa.

Manifesto

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Seguito

Fratelli di latte

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