Una giornata con i donatori di sangue di Grassano per capire che

DONARE = AMARE

Non capita spesso al cronista di fare esperienze come quella che ci e' capitata a Grassano: trascorrere

una giornata in un centro prelievi di sangue! La cosa e' stata provocata dal presidente dell'A.D.VO.S. della provincia di Matera al quale spesso avevo chiesto dati e notizie sulla donazione di sangue nel materano.

Per tutta risposta mi sono sentito sempre dire che era meglio assistere ad una giornata di donazione piuttosto che fare un'intervista.

Ad esperienza fatta dico che ne e' valsa veramente la pena: ho toccato con mano lo slancio, la generosità, l'impegno e la partecipazione di donne ed uomini che si impegnano a servire la società in cui vivono ritenendo di compiere "solo" un dovere civico.

E' una domenica mattina d'autunno, le case sono avvolte da una fitta nebbia, le strade sono ancora deserte. Dopo aver raggiunto il centro prelievi A.D.VO.S. sono accolto dalla cordialità e dall' operosità dei dirigenti impegnati a preparare schede, ad approntare il buffet per il ristoro ai donatori e tutto quanto può rendere la struttura accogliente e funzionale.

Non sono ancora le 8 quando medici, infermieri e qualche donatore raggiunge il centro prelievi. Il primo ad arrivare e' don Angelo, un sacerdote donatore. Ha fretta, ha tante cose da fare e più tardi deve celebrare messa .La dottoressa lo sottopone all'anamnesi, alla visita medica, al controllo della pressione, al prelievo di una goccia di sangue dal dito per effettuare la misurazione dell' ematocrito e dell' emocromo. Tutti i dati sono positivi, così don Angelo può passare sulla poltrona per la donazione vera e propria. Tra una spiegazione e l'altra della dottoressa e dell'infermiere la sacca si riempie. Sul volto di don Angelo, mentre beve un succo di frutta e consuma un cornetto, si legge una profonda soddisfazione, una gioia contagiosa che induce all'imitazione.

Col passare del tempo, l'andirivieni aumenta: arriva il radiotecnico che oggi e' a riposo e puo' dedicarsi agli "altri", la casalinga che deve correre a preparare il ragù, il fabbro che ringrazia perche' ogni tanto ci sono donazioni di giorno festivo per i lavoratori autonomi, il ristoratore, il meccanico, l'autista di pulman. Arriva anche la studentessa liceale che non vuole sottrarre tempo alle attivita' didattiche e preferisce donare di domenica. Arriva accompagnata dal padre, col sorriso sulle labbra e tanta voglia di fare qualcosa per gli altri. Si scusa di non poter fare di più per motivi di studio. "Grazie, Francesca, grazie di cuore" la salutano i dirigenti dell'A.D.Vo.S., certi che, testimonianze come questa saranno di esempio a tanti altri giovani e per tanto tempo. Fa appena in tempo ad uscire Francesca, la piu' giovane donatrice del gruppo, che arriva Innocenzo: pensionato, 69 anni ben portati e una preoccupazione..., nell'ultimo anno ha dovuto rallentare le donazioni per un piccolo intervento chirurgico subito. Dopo un po’ manifesta un'altra preoccupazione: essendo il donatore attivo più anziano si augura di detenere ancora a lungo questo primato. Con i medici e' tutto O.K., Innocenzo passa sulla poltrona per la donazione e racconta delle decine di esperienze di donazione fatte a Milano, dove era emigrato, e da un po' di tempo a Grassano. E' orgoglioso di appartenere ad un'Associazione bene organizzata, ma e' ancora più orgoglioso di riuscire a portare sempre nuovi donatori all'A.D.Vo.S.

Si potrebbero raccontare altri piccoli ma edificanti episodi: tutti dimostrerebbero il clima di collaborazione, di altruismo che anima questo piccolo esercito di uomini e di donne che hanno capito che la solidarietà tra gli uomini è solidarietà vera solo quando passa attraverso un sacrificio personale che va al di la' di ogni differenza sociale, politica, religiosa.

A Grassano sono in tanti ad aver capito che solidarietà e generosità non devono rimanere solo belle parole, sono in tanti a dimostrare nei fatti che possiamo allinearci alle regioni più avanzate anche nel campo della donazione. Col contributo di tanti sono riusciti a fare di questo paese un caposaldo nella donazione del sangue. Sono riusciti a raccogliere nel 1995 oltre 360 unita' di sangue e nel 1996 faranno ancora di più'. Mi hanno spiegato che la media di donazioni effettuate e' di 65 per 1.000 abitanti a Grassano, di 50 per 1.000 nel Nord Italia, di 32 per 1.000 nel Centro Italia, di circa 20 per 1.000 nel Sud Italia e in Basilicata.

Il senso civico che questi donatori dimostrano e' un grande atto d'amore, e' un grande patrimonio e una grande risorsa per la società' di Basilicata:

Anch'io voglio dire un grazie a questi donatori, un grazie per quello che hanno dimostrato di essere capaci di fare e non di dire in un'intervista.

n. i.- /articolo pubblicato sul quotidiano "L’Avvenire"

Domenica 8 dicembre 1996




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